Dottoressa Stefania Corda

Dott.ssa Stefania Corda

Psicologa – Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Ricevo in zona Rione Esquilino • Roma

Dottoressa Stefania Corda

Cos’è la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC o Cognitive behavioural therapy, CBT) è considerata, a livello internazionale, uno dei modelli più efficaci per la comprensione ed il trattamento di diversi disturbi psicopatologici. Attraverso alcuni studi è stato dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale è molto utile nel trattamento della depressione, dei disturbi d’ansia e nel prevenire le ricadute. Viene definita come una terapia pratica e concreta perché aiuta a identificare e affrontare specifiche difficoltà che si possono incontrare nel corso della vita. Infatti è una psicoterapia che si adatta a tutte le fasce età.

La terapia cognitivo comportamentale si basa sulla complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti. Pertanto, secondo questo approccio, le reazioni emotive e comportamentali e le difficoltà psicologiche che limitano la vita quotidiana spesso nascono da pensieri e processi mentali che ogni persona costruisce durante le proprie esperienze di vita.

La Terapia Cognitiva Comportamentale è quella giusta per te?

La terapia cognitiva comportamentale può aiutare le persone che:

  • devono affrontare situazioni di vita stressanti (es. cambio lavoro, sfide professionali, trasferimento in un’altra città, momenti di passaggio nel percorso di studi, nascita di un figlio, matrimonio, divorzio, pensione, malattia ecc.)
  • vorrebbero affrontare il dolore di una perdita significativa (es. lutto)
  • non riescono a regolare le emozioni
  • hanno difficoltà a comunicare e gestire i conflitti relazionali
  • vivono una situazione di isolamento sociale / solitudine
  • desiderano affrontare la diagnosi di una malattia cronica
  • vorrebbero capire e accettare un disagio psicologico
  • vorrebbero ridurre l’impatto dei sintomi di un disagio psicologico (es. sintomi depressivi, attacchi di panico, rituali compulsivi, comportamenti alimentari complessi ecc.)
  • desiderano affrontare traumi emotivi legati all’abuso o alla violenza

Di quali disturbi mi occupo?

Il Disturbo depressivo maggiore è una sensazione di tristezza, di vuoto e/o di irritabilità così intensa e duratura da compromettere le normali attività di una persona e il suo interesse o piacere per le attività che prima svolgeva quotidianamente e la facevano stare bene. Questa sensazione può essere accompagnata da pensieri negativi, demotivazione, stanchezza, affaticamento, mancanza di energie, disturbi del sonno e aumento o diminuzione dell’appetito.

Il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore che altera le emozioni, i pensieri e i comportamenti di chi ne soffre. Questo disturbo interferisce negativamente con il lavoro e le relazioni interpersonali in quanto l’individuo passa da uno stato maniacale o ipomaniacale (disinibizione, euforia, pensieri veloci, sensi acuiti, maggiore desiderio sessuale, ridotto bisogno di dormire e mangiare, sensazione di ingiustizia subita) a uno stato depressivo (tristezza, senso di vuoto, alterazione del sonno e dell’appetito, mancanza di energie). Esistono diversi tipi di disturbo bipolare che si differenziano in base all’intensità dei sintomi maniacali e depressivi.

Si soffre di disturbi d’ansia quando ci si trova in uno stato di allerta per gran parte del tempo e l’intensità è talmente elevata da interferire con la propria vita. Si manifesta con reazioni esagerate rispetto alle situazioni reali. Vengono distinti tre categorie di sintomi: cognitivi (vuoto mentale, allarme e pericolo, immagini, ricordi e pensieri negativi, comportamenti protettivi, sensazione di essere al centro dell’attenzione), comportamentali (ricerca di rassicurazioni, essere anassertivi e sottomessi) e fisici (tremore, sudore, tensione, palpitazione, vertigini, nausea, formicolii, aumento frequenza cardiaca).

È normale avere paura di situazioni, animali, luoghi o cose pericolose. Tuttavia, la paura può trasformarsi in un disturbo se diventa persistente, irrealistica, sproporzionata rispetto al pericolo reale e estremamente intensa da interferire con la propria vita. Le fobie si manifestano con stati di agitazione e terrore nei confronti della situazione o degli stimoli temuti che portano l’individuo a evitare gli elementi che provocano paura intensa. Vengono riconosciute diverse categorie in base allo stimolo temuto: animale, ambiente naturale, sangue iniezioni e ferite, situazionale (aeroplani, ascensori, luoghi chiusi, parlare in pubblico), altri stimoli specifici.

L’attacco di panico è caratterizzato da uno stato di intensa paura che compare improvvisamente e in maniera inaspettata in mancanza di un reale pericolo. Spesso si manifesta attraverso pensieri catastrofici (paura di morire, di impazzire e svenire) e sintomi fisici spiacevoli (palpitazioni, sudorazione, tremori, dolore al petto, nausea, mancanza di aria, perdita di controllo, formicolii, brividi o vampate di calore). A questo disturbo può essere associata l’agorafobia ovvero l’ansia di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali è difficile allontanarsi o ricevere aiuto.

Si soffre di disturbo post traumatico da stress quando, dopo un evento particolarmente significativo e traumatico, ci si sente profondamente turbati, debilitati e impotenti tanto da avere degli effetti persistenti e gravi che limitano il normale svolgimento della vita. L’evento traumatico viene rivissuto con frequenti e intrusivi ricordi spiacevoli sotto forma di immagini, pensieri, percezioni o incubi. Questi inducono un intenso disagio psicologico, comportamenti di evitamento, difficoltà nel sonno, irritabilità, ipervigilanza, difficoltà a concentrarsi e reattività fisiologica.

l disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da ossessioni, compulsioni o entrambe le cose. Le ossessioni sono idee, immagini, pensieri o impulsi ricorrenti, intrusivi e irrazionali. Le compulsioni sono particolari azioni o atti mentali e comportamentali che i soggetti si sentono spinti a compiere ripetutamente per cercare di ridurre o prevenire il disagio causato dalle ossessioni. Spesso sono seguite da sollievo temporaneo. Queste ossessioni e compulsioni interferiscono nelle attività di vita quotidiana.

I disturbi del comportamento alimentare sono disturbi legati al rapporto che l’individuo ha con il cibo e il proprio corpo. Sono caratterizzati da un pensiero costante sul cibo, un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il proprio peso e per le forme del corpo. Questi disturbi provocano sofferenza psicologica e complicazioni fisiche significative. Si distinguono tre disturbi alimentari: anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata.

I disturbi del sonno possono essere di diverso tipo. Influenzano la capacità di addormentarsi, di mantenere il sonno (sveglia precoce e risvegli notturni frequenti) e di stare svegli (dorme di più/ipersonnia e in diversi momenti della giornata). Durante il sonno possono anche presentarsi dei comportamenti insoliti, come ad esempio il sonnambulismo. Questi disturbi comportano la compromissione delle attività diurne e le normali abitudini di vita.

Gli individui con un disturbo di personalità tendono a rispondere ai problemi della vita in maniera poco funzionale. Questo porta a delle difficoltà relazionali in ambito familiare, lavorativo e sociale. Spesso chi ha un disturbo di personalità risulta insoddisfatto e sofferente rispetto alla propria vita. Sono frequenti sintomi depressivi, d’ansia, abuso di sostanze e disturbi alimentari. Le persone con un disturbo di personalità non sono consapevoli che il loro pensiero e i loro comportamenti risultano disfunzionali e inappropriati.

Psicologi e pazienti lavorano insieme, quindi il giusto abbinamento è importante. Una buona "chimica" con il tuo psicologo è fondamentale, quindi non aver paura di fare domande. È importante trovare qualcuno che ti faccia sentire a tuo agio e ispiri fiducia.

Cosa faremo insieme

Nei primi incontri ci conosceremo e concorderemo degli obiettivi. Somministrerò dei semplici questionari e delle interviste che ci condurranno a una miglior conoscenza delle difficoltà e delle problematiche da affrontare insieme. Inoltre, alcuni di questi test ci aiuteranno a monitorare l’andamento del percorso terapeutico.

In questa fase concorderemo un percorso terapeutico che si adatti alle esigenze emerse nei primi incontri e descriverò le tecniche che utilizzeremo.

Affronteremo le difficoltà emerse nei primi colloqui e ci occuperemo periodicamente di monitorare i progressi in modo da verificare insieme se stiamo raggiungendo gli obiettivi prefissati.

Raggiunti i nostri obiettivi faremo il punto della situazione e riepilogheremo brevemente il nostro percorso. Infine lavoreremo sulla prevenzione di eventuali ricadute.

Nei primi incontri ci conosceremo e concorderemo degli obiettivi. Somministrerò dei semplici questionari e delle interviste che ci condurranno a una miglior conoscenza delle difficoltà e delle problematiche da affrontare insieme. Inoltre, alcuni di questi test ci aiuteranno a monitorare l’andamento del percorso terapeutico.

In questa fase concorderemo un percorso terapeutico che si adatti alle esigenze emerse nei primi incontri e descriverò le tecniche che utilizzeremo.

Affronteremo le difficoltà emerse nei primi colloqui e ci occuperemo periodicamente di monitorare i progressi in modo da verificare insieme se stiamo raggiungendo gli obiettivi prefissati.

Raggiunti i nostri obiettivi faremo il punto della situazione e riepilogheremo brevemente il nostro percorso. Infine, ci dedicheremo alla prevenzione di eventuali ricadute.

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Come ottenere successo nel percorso di terapia

Puoi ottenere il massimo dalla tua terapia e contribuire a renderla un successo seguendo questi semplici consigli:

  • Avvicinati alla terapia con spirito collaborativo
    La terapia è più efficace quando sei un partecipante attivo e il terapeuta condivide con te il processo decisionale. È importante essere d’accordo sui problemi principali e su come affrontarli.
  • Sii aperto e onesto
    Il successo della terapia dipende dalla tua disponibilità a condividere i tuoi pensieri, sentimenti ed esperienze e dall’essere aperto a nuove intuizioni e modi di agire. Se sei riluttante a parlare di certe cose a causa di emozioni dolorose, imbarazzo o paura della reazione del tuo terapeuta, informalo sui tuoi dubbi e sulle tue paure.
  • Attieniti al piano di trattamento
    Se ti senti giù o ti manca la motivazione, potresti essere tentato di saltare gli incontri di terapia. Questo potrebbe interrompere i tuoi progressi. Partecipa a tutti gli incontri e pensa a ciò di cui vuoi discutere. Spesso, per proseguire il percorso concordato, è utile parlare anche solo del calo della motivazione.
  • Non aspettarti risultati immediati
    Affrontare questioni emotive e personali può essere doloroso e spesso richiede un duro lavoro. Qualche volta, nella parte iniziale della terapia, potresti sentirti peggio perché è proprio in quel momento che inizi ad affrontare e a rivivere le difficoltà passate e attuali. Potresti aver bisogno di diversi incontri prima di iniziare a vedere un miglioramento.
  • Fai i compiti tra le sessioni
    Se il tuo terapeuta ti chiede di leggere, tenere un diario o svolgere altre attività al di fuori dei regolari incontri di terapia, è sempre bene farli perché ti aiuteranno a mettere in pratica ciò che hai imparato durante la terapia. Potresti avere dei dubbi su come svolgere alcune attività quindi non avere paura di fare domande di chiarimento al tuo terapeuta. Se dovessi avere dubbi o paura di sbagliare nello svolgimento di questi piccoli compiti non preoccuparti, sarà sempre apprezzato il fatto che hai provato a svolgerli e tutto sarà utile al percorso terapeutico.
  • Se hai dei dubbi sulla terapia condividili sempre con il tuo terapeuta
    Se non senti di trarre beneficio dalla tua terapia può essere d’aiuto parlarne con il terapeuta. Il confronto e il dialogo vi aiuterà a valutare se apportare alcune modifiche al percorso concordato o provare un approccio diverso.

Ricorda che la terapia non è una competizione. Non sei un fallimento se non raggiungi i tuoi obiettivi nel numero di sessioni che avevi originariamente pianificato. Concentrati invece sui progressi complessivi e su ciò che hai imparato lungo il percorso.

Domande frequenti

Quanto dura una terapia cognitivo comportamentale?

La durata della terapia cognitivo comportamentale dipende dalla problematica portata dal paziente e dall’alleanza terapeutica che si instaura tra paziente e terapeuta.

Con quale frequenza avvengono gli appuntamenti?

Solitamente la frequenza è settimanale, per dare continuità alla terapia e costruire una buona alleanza terapeutica. Man mano che si fanno progressi, in accordo con il paziente, si concorderà la cadenza degli incontri.

La psicoterapia prevede l'uso di farmaci?

Lo Psicologo Psicoterapeuta non prescrive farmaci ma può collaborare con Medici psichiatri che prescrivono psicofarmaci dopo un’attenta e accurata valutazione.

Quanto costa una psicoterapia presso il suo Studio?

Il costo della terapia è di 65€ a seduta . Il primo colloquio è gratuito.

Nel suo studio lavora anche con bambini e adolescenti?

La psicoterapia cognitiva è adatta a tutte le fasce d’età. Quando avvio un percorso di psicoterapia con bambini e adolescenti collaboro con uno psicoterapeuta che segue in parallelo i genitori.

La terapia funziona?

La maggior parte dei pazienti che seguono uno o più cicli di psicoterapia cognitivo comportamentale riportano un miglioramento nella loro vita. Per sapere se sta funzionando chiediti:

  • La tua vita sta cambiando in meglio? Guarda le diverse parti della tua vita: lavoro, casa, vita sociale.
  • Stai raggiungendo gli obiettivi che tu e il tuo terapeuta vi siete prefissati?
  • Ti senti come se stessi iniziando a capire meglio te stesso?
  • Ti senti più sicuro?
  • Riconosci le tue emozioni e i pensieri associati ad esse?
  • Le tue relazioni stanno migliorando?

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